OMOTE URA , fronte e retro, esterno e interno, due facce di una moneta.
OMOTE ura in una normale conversazione giapponese OMOTE e ura significano rispettivamente " fronte " e " retro", " esterno" e interno". I caratteri indiogrammatici che li rappresentano si riferiscono a un Giappone antico, quando i cacciatori o i guerrieri indossavano pelli di animali e avevano necessità di sfruttare termini differenti per distinguere gli indumenti che avevano il pelo di fuori e quelli che invece lo portavano all'interno. OMOTE e URA sono parole che ritroviamo in posti dove ci aspetteremo di incontrare - per descrivere le due facce di una moneta, ad esempio - , ma anche in occasioni che non hanno un equivalente nella nostra lingua. Noi non penseremmo che un oggetto come una Katana, la spada del samurai, possa avere due lati differenti. In giapponese invece, e così , e omote indica il lato della spada rivolto verso l' esterno ( quello che taglia), quando l'arma e' infilata alla cinta del samurai, mentre ura distingue il verso rivolto in direzione del corpo( quello più spesso) . (...)
OMOTE ura in una normale conversazione giapponese OMOTE e ura significano rispettivamente " fronte " e " retro", " esterno" e interno". I caratteri indiogrammatici che li rappresentano si riferiscono a un Giappone antico, quando i cacciatori o i guerrieri indossavano pelli di animali e avevano necessità di sfruttare termini differenti per distinguere gli indumenti che avevano il pelo di fuori e quelli che invece lo portavano all'interno. OMOTE e URA sono parole che ritroviamo in posti dove ci aspetteremo di incontrare - per descrivere le due facce di una moneta, ad esempio - , ma anche in occasioni che non hanno un equivalente nella nostra lingua. Noi non penseremmo che un oggetto come una Katana, la spada del samurai, possa avere due lati differenti. In giapponese invece, e così , e omote indica il lato della spada rivolto verso l' esterno ( quello che taglia), quando l'arma e' infilata alla cinta del samurai, mentre ura distingue il verso rivolto in direzione del corpo( quello più spesso) . (...)
Parlando tra noi, Giuseppe Bedeschi a un certo punto mi ha detto " mi nascondo dietro i miei quadri". Tale frase , oltremodo poetica, mi ha molto colpito, infatti non avevo mai udito un artista, in oltre trentacinque anni di attività' in campo culturale, affermare una cosa simile. PARTE DELLA PREMESSA AL CATALOGO OMOTE URA scritta dal critico Gian Ruggero MANZONI
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